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Notizie“LO STRAODINARIO E’ DIVENTATO ORDINARIO” Covid-19, pandemia e modifiche operative

“LO STRAODINARIO E’ DIVENTATO ORDINARIO” Covid-19, pandemia e modifiche operative

La settimana scorsa, durante un momento formativo che ha visto coinvolti operatori e dirigenti di quattro Residenze Quisisana: Siena, Rimini, Modigliana (FC) e Ostellato (FE), oltre la Residenza Tre Laghetti di Monzuno (BO), in una fase di brainstorming, un coordinatore di struttura ha così sintetizzato in maniera straordinaria i cambiamenti apportati alle modalità operative della strutture socio-sanitarie a seguito della pandemia da Covid-19: “sono state stravolte le abitudini e l’ordinario non è più ordinario, lo straordinario è diventato ordinario”. Un cambiamento che ha investito tutti ed a tutti i livelli. L’organizzazione e le modalità operative delle residenze socio-sanitarie ospitanti anziani non-autosufficienti insieme a quelle per persone disabili è stata investita da problematiche che ne hanno devastato l’organizzazione. Dall’assistenza sanitaria all’approvvigionamento dei materiali, dall’assistenza tutelare alla sanificazione delle strutture, dall’attività amministrativa al rapporto con i famigliari degli ospiti, dalla dislocazione degli ospiti alla programmazione delle attività quotidiane.

Partendo da questa presa d’atto e consapevoli del fatto che neanche gli eventi degli ultimi venti mesi non possono limitare il processo di crescita della qualità dei servizi delle Residenze Quisisana, come quella delle analoghe residenze socio-sanitarie, diventa indispensabile sistematizzare, da ora, i cambiamenti che, in progress, sono stati introdotti nell’operatività delle strutture.

Un processo che, nonostante l’invarianza delle disposizioni normative in ambito socio-sanitario, deve investire le singole strutture e coinvolgere tutte le figure che operano al loro interno e, possibilmente, anche i portatori d’interessi ed i soggetti operativi ed istituzionali degli ambiti territoriali. Un’attività di adeguamento e miglioramento nella logica di un lavoro di rete che valorizzi al meglio i punti e faciliti le linee di collegamento tra gli stessi.

La valorizzazione, il supporto e la ri-motivazione di gruppi operativi affaticati e stressati dai lunghi mesi dell’emergenza, diventa attività irrinunciabile al fine di mantenere livelli alti nella capacità di gestione del rischio e, più in generale della qualità complessiva delle strutture. Tanto più, alla luce delle rappresentazioni dei mezzi d’informazione che hanno rappresentato negativamente il mondo delle strutture socio-sanitarie, generando dubbi, incertezza e pregiudizi che coinvolgono ogni realtà, anche quelle che hanno saputo gestire al meglio le problematiche della pandemia.

Tutto ciò, consapevoli che le problematiche che la pandemia ha “solamente” accentuato, come quelle relative al reperimento del personale infermieristico e di assistenza, all’assistenza medica ed al collegamento con la rete dei servizi sanitari territoriali, rappresentano difficoltà insormontabili se lasciate affrontate da sole alle residenze socio-sanitarie. Un intervento degli ambiti istituzionali territoriali (Aziende UU.SS.LL. E Comuni) diventa imprescindibile per la risoluzione di tali problematiche.

 

 

Articolo scritto da Felice Maran
Esperto di qualità dei servizi socio-sanitari, è stato Responsabile di Servizi Sociali comunali e Coordinatore dei Servizi Sociali dell’Az. USL di Ferrara; Direttore delle Attività Socio-Sanitarie della stessa AUSL; Direttore del Distretto Ovest dell’AZ. USL di Ferrara. Autore di articoli e pubblicazioni di settore, ha svolto attività di ricerca, docenza e formazione presso l’Università di Ferrara ed Enti di formazione.

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