L’incontinenza urinaria, ovvero la perdita involontaria di urina, è un problema che colpisce almeno il 30% delle persone con più di 60 anni. Ne esistono diversi tipi, causati da fattori differenti. Nelle persone più avanti con l’età, può essere dovuta a infezioni delle vie urinarie, demenza in stadio avanzato, danni al sistema nervoso centrale, prostatectomia e altre condizioni. Si tratta di una condizione altamente invalidante, con profonde ripercussioni sul benessere psicosociale: può causare isolamento, depressione, perdita di autostima e aumento del rischio di ospedalizzazione.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto l’incontinenza urinaria come una sindrome geriatrica di rilievo, sottolineando l’importanza di affrontarla con un approccio integrato, multidisciplinare e non più relegato alla sfera del “disturbo secondario” o, peggio, del tabù sociale.
Cosa significa “sindrome geriatrica”?
Con il termine “sindrome geriatrica” si intende uno stato di aumentata vulnerabilità che deriva dal declino delle riserve funzionali di molti sistemi fisiologici. Ne fanno parte, ad esempio, la fragilità, le cadute, la demenza e la malnutrizione. L’inserimento dell’incontinenza urinaria in questo gruppo evidenzia il suo impatto non solo clinico, ma anche psicologico, sociale ed economico.
Tipi di incontinenza
Comprendere le diverse forme di incontinenza è essenziale per una diagnosi accurata e un trattamento efficace. I principali tipi sono:
- Incontinenza da urgenza: è caratterizzata da un improvviso bisogno di andare in bagno senza avere il tempo di raggiungerlo. Questo tipo di incontinenza è tipica della vescica iperattiva e può essere associata a patologie neurologiche o metaboliche (come il diabete).
- Incontinenza mista: una combinazione di incontinenza da urgenza e da sforzo. È molto comune nelle donne anziane.
- Incontinenza da stress: è tra le forme più comuni e colpisce principalmente le donne. Si verifica quando si compie un movimento che richieda uno sforzo, anche minimo (una risata, un colpo di tosse, uno starnuto). Di solito è dovuta all’indebolimento dei muscoli del pavimento pelvico.
- Incontinenza funzionale: si verifica quando la persona, pur avendo un controllo adeguato della vescica, non riesce a raggiungere il bagno in tempo a causa di limitazioni fisiche, cognitive o ambientali. È tipica dei pazienti con demenza o gravi disabilità motorie.
- Incontinenza da reflusso: è caratterizzata da perdite più o meno abbondanti, seguite da un forte desiderio di urinare. Questo si verifica perché
Trattamento dell’incontinenza urinaria negli anziani
Per trattare l’incontinenza urinaria negli anziani è necessario un approccio multidisciplinare, integrato e personalizzato, che tenga conto delle condizioni cliniche generali della persona, dello stato cognitivo, della mobilità e di altri fattori individuali. L’obiettivo è ridurre la frequenza degli episodi e migliorare la qualità della vita, attraverso una combinazione di tecniche comportamentali e terapie farmacologiche.
Le tecniche comportamentali sono il primo step del percorso terapeutico, esse includono:
- Riabilitazione della vescica: serve per aumentare l’intervallo tra le minzioni
- Minzione programmata: utile nei pazienti con deficit cognitivi
- Esercizi per il rafforzamento del pavimento pelvico: fondamentale per contrastare la perdita di tono muscolare
Per quanto riguarda i trattamenti farmacologici, i principali farmaci utilizzati sono antimuscarinici, beta-3 agonisti e negli uomini con ipertrofia prostatica, alfa-bloccanti. Tuttavia è necessario, nei soggetti anziani, monitorare gli effetti collaterali.
Altri interventi possono includere:
- Dispositivi medici: come pessari vaginali per le donne con prolasso pelvico.
- Cateterismo intermittente: effettuato di solito ogni 3-6 ore.
- Ausili specifici per l’incontinenza: come pannoloni e traverse.
Prevenire le complicanze legate all’incontinenza poiché il disturbo non solo ha solo delle ripercussioni a livello psicologico, ma può determinare danni fisici come dermatiti da contatto, infezioni urinarie, prolasso urogenitale. Una gestione efficace dell’incontinenza nei pazienti anziani richiede quindi un’attenta valutazione clinica, il coinvolgimento attivo del paziente e dei caregiver, e il supporto di un’équipe multidisciplinare.