In Europa, ogni anno, sono più di 35 mila le morti dovute alle infezioni provocare da microrganismi resistenti agli antimicrobici, 12 mila solo in Italia. Una possibile via d’uscita dal problema dell’antibiotico-resistenza potrebbe arrivare proprio dai virus. Si tratta dei fagi, virus naturali che attaccano esclusivamente batteri specifici e oggi al centro di una nuova frontiera terapeutica. Questa strategia, chiamata terapia fagica, è stata sperimentata su una donna di 78 anni affetta, ad una gamba, da un’ulcera da pressione infetta da Pseudomonas aeruginosa , un batterio non guaribile poiché resistente a tutti gli antibiotici. Questo batterio è spesso presente in contesti ospedalieri ed è noto per la sua difficile eradicazione.
Il trattamento è stato sviluppato da un gruppo di ricercatori coordinato dal Dr. Matteo Passerini, infettivologo presso il Dipartimento di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, è stato somministrato in ambito compassionevole, ossia nel caso in cui tutte le opzioni terapeutiche siano esaurite ed è avvenuto in collaborazione con l’Università di Milano, l’Università di Pisa il centro di ricerca della Mayo Clinic Ogni fase è stata lunga e delicata: prima è stato isolato il batterio responsabile dell’infezione, poi sono stati valutati diversi virus per selezionare quello in grado di eliminarlo. Un percorso che richiede mesi e numerosi passaggi autorizzativi, ancora lontano dall’essere applicabile su larga scala.
Lo studio è stato possibile grazie a Inf-Act, un progetto nato dopo la pandemia e finanziato nell’ambito del PNRR, che riunisce competenze e risorse per affrontare le grandi sfide sanitarie dei prossimi anni.
Il Dr. Passerini nonostante i risultati positivi della sperimentazione, invita a mantenere uno sguardo equilibrato: “la terapia fagica è promettente, ma rappresenta solo una delle strade da esplorare. Accanto a essa rimangono aperte altre possibilità, come nuove forme di immunoterapia o approcci basati su enzimi in grado di colpire i batteri”.
L’antibiotico-resistenza è un problema serio: i batteri possono diventare insensibili ai farmaci attraverso mutazioni o trasmissione di geni resistenti. Le infezioni che ne derivano, frequenti soprattutto negli ospedali, sono più difficili da trattare e aumentano il rischio di complicanze gravi. In Italia si stima che queste infezioni causino migliaia di decessi ogni anno, un dato che mostra quanto sia urgente trovare soluzioni alternative.



