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Esplosione a Pomezia: auto di Sigfrido Ranucci e della figlia distrutte, rafforzata la protezione

Nella notte una violenta esplosione ha distrutto le auto di Sigfrido Ranucci, il noto conduttore di report, e della figlia. A renderlo noto sui social, lo stesso giornalista Rai: “Due ordigni hanno completamente devastato le auto parcheggiate davanti a casa a Campo Ascolano, alle porte di Roma. La potenza delle deflagrazioni ha scosso l’intero quartiere”. Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito. La figlia di Ranucci era passata da casa mezz’ora prima dell’esplosione, mentre il giornalista era rientrato da poco. Sul posto sono intervenuti carabinieri, Digos e vigili del fuoco. Le vetture parcheggiate davanti all’abitazione del giornalista sono state avvolte dalle fiamme e completamente distrutte.

Secondo quanto riportato dalla redazione di Report, l’ordigno, collocato sotto una delle vetture, avrebbe potuto risultare letale. “L’esplosione ha sollevato l’auto in aria, danneggiando anche l’altra macchina di famiglia e parte della casa vicina. La procura ha immediatamente avviato le indagini e informato il Prefetto”, si legge nella nota.

Gli artificieri dei carabinieri hanno rilevato che l’ordigno conteneva circa un chilo di esplosivo. I residui sono stati sequestrati e saranno sottoposti ad analisi per determinarne la composizione. Al momento si ipotizza che si tratti di un ordigno rudimentale, ma le verifiche sono ancora in corso. Le forze dell’ordine stanno inoltre cercando eventuali telecamere di sorveglianza in zona, anche se le uniche presenti nei dintorni sono quelle semaforiche per il rilevamento della velocità.

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha espresso piena solidarietà al giornalista e alla sua famiglia, definendo l’attentato “un gesto vigliacco e gravissimo, che colpisce non solo la persona ma anche la libertà di stampa e i valori fondamentali della democrazia”. Piantedosi ha aggiunto che “ogni misura di protezione a favore di Ranucci sarà rafforzata al massimo, con il pieno impegno delle forze dell’ordine per individuare i responsabili”.

Sulla vicenda indaga la Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Il pm Carlo Villani, coordinato dall’aggiunto Ilaria Calò, procede per danneggiamento aggravato dal metodo mafioso, in attesa delle prime relazioni delle forze dell’ordine.

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