Una delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, la missione umanitaria diretta a Gaza, sarebbe stata colpita, nella notte, da un drone al largo delle coste tunisine. Accusa però smentita dalle autorità locali.
Gli organizzatori hanno raccontato sui social che la barca coinvolta, la ‘Family Boat’, è stata colpita da quello che sembrerebbe un drone mentre la flottiglia si trovava ancorata nei pressi del porto di Sidi Bou Said. Fortunatamente, nessuno a bordo ha riportato ferite. Le immagini del presunto attacco sono state riprese e diffuse delle telecamere di sicurezza a bordo delle imbarcazioni.
Differente è la versione fornita dalla Tunisia. Secondo le autorità locali, l’imbarcazione si trovava in acque territoriali tunisine quando a bordo è scoppiato un incendio, rapidamente domato, come riportato da un giornalista dell’AFP presente poco dopo. Il portavoce della Guardia nazionale tunisina, Houcem Eddine Jebabli, ha chiarito che non sono stati rilevati droni e che, dai primi accertamenti, l’incendio sarebbe partito dai giubbotti di salvataggio a bordo. Secondo le autorità tunisine, potrebbe essere stato provocato anche da una sigaretta.
Nonostante ciò, gli attivisti della GSF continuano a sostenere che a colpire la barca sia stato un drone con un ordigno. Al momento, non ci sono commenti ufficiali da parte dei portavoce militari israeliani.
Diversi video pubblicati sui social mostrano l’incidente secondo la versione della flottiglia: alle 23:45 locali, un ordigno avrebbe preso fuoco sulla barca, generando fiamme e causando il rapido allarme dell’equipaggio.
