L’ondata influenzale che sta accompagnando le festività tra Natale e Capodanno si sta rivelando più intensa del previsto. Molti italiani sono costretti a passare a letto gran parte delle festività natalizie. Secondo il nuovo bollettino dell’Iss, nella settimana dal 15 al 21 dicembre l’incidenza è stata pari a 17,1 casi per 1000 assistiti, rispetto alla settimana precedente, in aumento come atteso per il periodo. L’incidenza maggiore si osserva nella fascia d’età 0-4 anni, con circa 50 casa per mille assistiti. Questi dati mostrano che siamo vicini al picco che, verosimilmente, verrà toccato nelle prossime settimane.
Secondo Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, la settimana di Natale è stata particolarmente impegnativa per il sistema sanitario, con un aumento significativo dei casi di influenza.
A colpire non è solo il numero dei casi, ma anche il quadro clinico. Oltre ai sintomi tipici dell’influenza stagionale, febbre a 38, 38 e mezzo, dolori muscolari e articolari, cefalea e tosse, quest’anno sono presenti disturbi gastrointestinali quali nausea, vomito e diarrea, molto più diffusi rispetto al passato.
L’influenza quest’anno presenta una sintomatologia ampia e talvolta debilitante: malessere generale, dolori diffusi, febbre spesso superiore ai 38,5 gradi, problemi respiratori e, in molti casi, fastidi addominali. Un quadro che richiede attenzione soprattutto nei soggetti più fragili e che conferma come l’influenza 2025 non sia affatto una versione “leggera” della stagione. Infatti, anche quest’anno, come segnalato da molte Regioni, con l’aumentare dei casi, sono aumentati anche gli accessi al pronto soccorso e le ospedalizzazioni, soprattutto per le persone più anziane.



