Nella giornata di ieri, le due potenze hanno annunciato una sospensione dei dazi per “90 giorni”, dopo i colloqui di Ginevra e mesi di tensioni tra Stati Uniti e Cina. In una dichiarazione congiunta, diffusa dalla Casa Bianca, i governi degli Stati Uniti e della Repubblica Popolare cinese si impegnano a procedere “entro il 14 maggio”.
Washington e Pechino hanno concordato di sospendere le sovrattasse di 115 punti percentuali che si sono imposte reciprocamente nelle ultime settimane, ha detto il segretario al Tesoro, Scott Bessent, durante un punto stampa a Ginevra. Durante questa pausa, ci saranno dei negoziati, ha precisato il Rappresentante Usa per il Commercio, Jamieson Greer, dopo i colloqui del fine settimana a Ginevra con la delegazione cinese.
La Cina parla di “progressi significativi” dopo due giorni di colloqui, che ha definito inoltre “franchi”, approfonditi e sostanziali”. Si tratta, commentano dal ministero del Commercio di Pechino, di “un passo” che è “nell’interesse dei due Paesi e nell’interesse comune a livello globale”. E da Pechino ribadiscono l’auspicio che Washington continui a collaborare con la Repubblica Popolare cinese per “correggere -quelle che definiscono – pratiche sbagliate degli aumenti tariffari unilaterali”.
Secondo quanto emerge dalla dichiarazione congiunta delle due super potenze, i due Paesi hanno concordato, inoltre, di “stabilire un meccanismo per continuare la discussione sulle relazioni commerciali ed economiche”.
L’annuncio di questa tregua ha portato immediatamente sollievo ai mercati finanziari. La borsa di Hong Kong è balzata di oltre il 3% nei minuti successivi alla pubblicazione della dichiarazione. Anche il dollaro, che aveva sofferto per questa guerra commerciale, ha recuperato rispetto allo yen e all’euro.
