I telefoni cellulari sono entrati nelle nostre vite sino a diventare il dispositivo tecnologico più comunemente utilizzato da tutti, tanto che persino gli anziani hanno imparato ad usarlo. Con l’incremento dei modelli di smartphone, oltre ai servizi offerti, si assiste anche alla crescita di un fenomeno che in alcuni paesi è stato definito “phone addiction”.
Ci sono numerosi articoli su come i ragazzi di oggi siano dipendenti dal loro cellulare, ed effettivamente basta guardarsi attorno per vedere ovunque giovani incollati ai loro dispositivi. Ma contrariamente a quello che si pensa, la dipendenza da smartphone non è affatto un fenomeno limitato alle fasce più giovani, o di mezza età della popolazione, ma coinvolge anche i senior. Mentre i giovani sono dipendenti dal telefono a causa dei giochi, gli anziani lo sono a causa dei social network come Facebook, Twitter e altri. Oggigiorno più dell’80% delle persone di età pari o superiore a 60 anni possiede un telefono cellulare, quasi quanto il 90% di coloro che hanno tra i 20 e i 30 anni.
È evidente che sempre più anziani, man mano che invecchiano, diventano dipendenti dagli smartphone a causa del loro crescente senso di isolamento. In Italia le persone anziane si stanno rapidamente avvicinando al 23% della popolazione totale e di queste ben il 38% vive da sola.
In un mondo ideale, gli smartphone sarebbero uno strumento perfetto per interagire con gli altri e sublimare la propria solitudine e alienazione. La principale funzione psicologica del cellulare sarebbe quella di regolare la distanza nella comunicazione e nelle relazioni, nonché quella di gestire la solitudine e l’isolamento. Il cellulare, pertanto, diventa simbolo della presenza dell’altro, un’entità sempre a portata di mano.
Una recente ricerca suggerisce che la dipendenza da smartphone può causare problemi emotivi, sociali e persino fisici. I social media, in particolare, possono avere un impatto negativo. Aggiornare costantemente il nostro feed o passare troppo tempo a navigare può rendere le persone dipendenti. Sebbene i social media siano una forma di connessione, non è possibile sostituire la connessione che si crea quando le persone sono faccia a faccia. Del resto gli esseri umani sono creature sociali!
Gli anziani sono particolarmente attivi su facebook. Per molti diventa un modo per entrare in contatto con figli o nipoti. Le foto e gli aggiornamenti su Facebook consentono di tenersi informati sulle vite dei propri familiari, amici, parenti. Inoltre Facebook è un social in cui è facile accedere ad altri intrattenimenti e notizie direttamente dal feed. Per questo motivo attrae particolarmente la generazione più anziana. Sfortunatamente, però, è stato riscontrato che il tempo trascorso dalle persone anziane davanti allo smartphone, aggrava eccessivamente il loro isolamento. Quando accedono a Facebook, ad esempio, e leggono costantemente dei successi e della felicità di cui gli altri sembrano godere, il loro senso di invidia può provocare in loro depressione.
Un’altra attività molto comune tra gli anziani sono i giochi. Gli smartphone hanno numerose applicazioni e molte di queste sono giochi che creano dipendenza, dai giochi di parole alle partite con le carte a molto altro. Sono giochi divertenti per ogni fascia di età, ma coinvolgono particolarmente gli anziani poiché a differenza dei loro nipoti non sono cresciuti con internet e con i video game.
Oggigiorno le persone sono più interessati ai loro smartphone che alle persone che le circondano. Questo fenomeno, noto come tecnoferenza, può avere un impatto negativo sulle relazioni e sulla vita familiare. Per gli anziani che vivono da soli è di fondamentale importanza continuare a interagire di persona con gli altri, dedicarsi alle attività all’aperto, evitando così la dipendenza dai telefoni cellulari.
