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NotizieIstat, in Italia sempre più anziani: la fotografia nel 2016

Istat, in Italia sempre più anziani: la fotografia nel 2016

La fotografia che fornisce l’Istat sugli indicatori demografici segnala la necessità di invertire la rotta: si fanno sempre meno figli, la popolazione invecchia ed è triplicato negli ultimi sei anni il numero di italiani che decide di trasferirsi all’estero. Di conseguenza, cala per il secondo anno consecutivo, la popolazione residente in Italia, scendendo al 31 dicembre 2016 a 60.589.445, di cui più di 5 milioni di cittadinanza straniera, pari all’8,3% dei residenti a livello nazionale, 76.106 unità in meno rispetto all’anno precedente. L’età media dei residenti al primo gennaio 2017 sale a 44 anni e 9 mesi, due mesi in più dell’anno prima.

Un altro trend negativo è quello del calo delle nascite, in atto ormai dal 2008, anno in cui è cominciata la crisi economica. Per il secondo anno consecutivo, nel 2016 i nati sono stato meno di mezzo milione: 473.438 per la precisione, cioè 12 mila in meno rispetto al 2015.

A fronte di 615 mila decessi, 32 mila in meno rispetto all’anno precedente, si registra un movimento naturale della popolazione (la conta dei nati meno i morti) con saldo negativo per quasi 142 mila unità.

Le persone con più di 65 anni superano ormai i 13,5 milioni (il 22,3% della popolazione), quelle con più di 80 anni 4,1 milioni (6,8%), gli ultranovantenni sono 727mila e ci sono – altra buona notizia – 17 mila residenti con più di 100 anni di età.

La speranza di vita alla nascita raggiunge 80 anni e sei mesi per gli uomini e 85 anni e un mese per le donne, confermando l’Italia ai primi posti nel mondo per longevità.
L’Italia, però, osserva l’Istat “continua a essere un Paese caratterizzato da importanti differenze” sulla speranza di vita. “I valori massimi continuano ad aversi nel Nord-Est, dove gli uomini possono contare su 81,1 anni di vita media e le donne su 85,6. Quelli minimi, invece, si ritrovano nel Mezzogiorno, con 79,9 anni gli uomini e 84,4 le donne”, uno scarto di un anno e due mesi. Che sale a circa tre anni se si confrontano le donne della provincia di Trento, le più longeve nel 2016 con 86,4 anni di vita media, e le residenti in Campania, in fondo alla graduatoria con 83,5 anni. Segnale chiaro che le disuguaglianze economiche e le prestazioni sanitarie hanno un effetto diretto sulla durata della vita.

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