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NotiziePiacenza, primario arrestato per abusi e violenze su dottoresse e infermiere

Piacenza, primario arrestato per abusi e violenze su dottoresse e infermiere

Un primario dell’Ospedale Civile di Piacenza è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale aggravata e, in alcuni casi, anche di stalking, nei confronti di dottoresse e infermiere durante i turni di lavoro in ospedale. Il primario veniva definito come uomo “potente” sia per il suo ruolo all’interno dell’ospedale, sia per le sue “conoscenze”, che avrebbero determinato nel personale sanitario una forte soggezione.

Le indagini sono partite dalla denuncia di una dottoressa in servizio presso il reparto, che aveva subito per la prima volta un’aggressione sessuale proprio all’interno dello studio medico del primario, segnalando quanto accaduto alla Direzione Sanitaria dell’Ausl e alla Questura di Piacenza. La vittima, in quell’occasione, si era recata dal primario per discutere delle ferie, giunta nel suo ufficio, il medico avrebbe chiuso a chiave la porta e l’avrebbe sbattuta contro un mobile e costretta a subire atti sessuali, interrotti dall’arrivo casuale di un collega che avrebbe bussato alla porta.

Grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali, durate 45 giorni, è stato possibile ricostruire il quadro di abusi e violenze quasi giornaliere perpetrate dal primario durante le ore di servizio. «Il medico primario e direttore di Struttura Complessa agiva – spiegano gli inquirenti – come se le dipendenti fossero a sua disposizione anche sessualmente, e per questo non si faceva scrupoli a compiere atti sessuali, anche durante le normali attività e conversazioni di lavoro».

A rendere complesse le indagini, quello che è stato definito “il clima di forte omertà all’interno del reparto”, che ha portato diverse vittime a essere inizialmente reticenti nei confronti degli inquirenti. Una dottoressa ha dapprima sporto denuncia, per poi ritirarla per paura delle conseguenze. Molte vittime invece hanno confermato gli abusi sessuali.

Secondo gli inquirenti:  «L’ambiente ospedaliero si è dimostrato gravemente omertoso ed autoreferenziale: le condotte prevaricatrici del primario erano da tempo note a gran parte del personale, tanto che lo stesso si vantava nei discorsi con colleghi uomini di quanto compiva ai danni delle vittime, ricevendo in talune occasioni persino suggerimenti sugli atti sessuali da compiere in futuro».

 

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