- Advertisement -Residenze Quisisana - Residenze per Anziani
NotizieUn microchip per controllare il Parkinson

Un microchip per controllare il Parkinson

Grazie a Elon Musk, e al suo progetto Neuralink, negli ultimi tempi si è parlato molto di impianto di microchip nel cervello. L’obiettivo di Neuralik è quello di creare un ponte tra il cervello umano e i computer, potenziando le abilità umane nel difendersi dai disturbi neurologici e realizzando una integrazione uomo-macchina. In realtà, l’impianto di stimolatori cerebrali è una procedura che viene eseguita da oltre 30 anni, inizialmente, però, aveva obiettivi meno ambiziosi rispetto a quelli attuali proposti dal Musk. Nel trattamento del morbo di Parkinson, i chip nel cervello sono impiegati per la neurostimolazione profonda.

Per la prima volta in Italia, è stato installato su un paziente un dispositivo di ultima generazione per la neurostimolazione profonda, al fine di controllare gli effetti del Parkinson. Gabriele Selmi, 66 anni, originario di Castelfranco Emilia (Modena), è il primo paziente italiano a ricevere questo microchip avanzato. A Selmi è stato diagnosticato il morbo di Parkinson otto anni fa e da allora ha iniziato a perdere il controllo dei movimenti.

L’intervento è stato eseguito all’Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna lo scorso 8 gennaio. Il dispositivo impiantato è una sorta di pacemaker che eroga una corrente elettrica per stimolare i nuclei profondi del cervello. Questi impulsi aiutano a controllare i sintomi della malattia, come il tremore intenso, migliorando nettamente la qualità di vita del paziente.

“Sto benissimo, con questo pacemaker, mi aiuta a controllare il terribile tremore al braccio destro determinato dal Parkinson” dice entusiasta in un’intervista al Messaggero. “Da lunedì tornerò anche in piscina, potrò fare tutta l’attività che facevo prima. E non c’è neanche il problema di doverlo ricaricare- prosegue- poiché viene fatto a casa”. Il microchip è ricaricabile tramite bluetooth e raccoglie dati precisi per ottimizzare le terapie, riducendo la necessità di farmaci.

Sebbene per ora solo pazienti con determinate caratteristiche possono sottoporsi a questo intervento, è un passo significativo verso una migliore gestione del Parkinson in Italia.

Ultimi Articoli

Altri Articoli

- Advertisement -Residenze Quisisana - Residenze per Anziani