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Uomini più soggetti a patologie cardiovascolari rispetto alle donne, ma la proporzione si inverte oltre gli 80 anni di età

Al XXXVIII Congresso Nazionale SIAPAV (Società Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare) – Giornate Nazionali di Angiologia si parlerà anche di medicina di genere: nelle malattie cardiovascolari le differenze di genere sono importanti e sono sempre di più gli studi che si occupano delle donne. L’appuntamento, in programma dal 24 al 26 novembre a Bologna presso il Royal Hotel Carlton il XXXVIII Congresso Nazionale di SIAPAV (Società Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare), sarà occasione, tra l’altro, per mettere a tema la cosiddetta medicina di genere: fino ad oggi gli studi clinici riguardanti le malattie cardiovascolari si sono focalizzati sugli uomini mentre negli ultimi anni la tendenza sta mutando e sempre più trial clinici sono condotti sulle donne.

Dagli ultimi studi che vengono presentati in occasione del Congresso Nazionale SIAPAV 2016 emerge l’esistenza di differenze di genere nell’incidenza e nella presentazione clinica delle malattie cardiovascolari: l’incidenza di tal patologie è maggiore negli uomini rispetto alle donne fino ai 39 anni ma questo dato si inverte quando si superano gli 80 anni e ad esserne colpite sono in misura maggiore le donne. Altro dato emerso è che l’incidenza di infarto miocardico è andata aumentando nelle donne di mezza età, così come è incrementata la prevalenza di diabete e ipertensione arteriosa rispetto agli uomini.

Per quali ragioni? Perché le donne sono esposte a più frequenti variazioni in senso protrombotico durante il corso della vita: in relazione al ciclo mestruale, all’uso di contraccettivi orali, alla gravidanza e al puerperio, alla menopausa e alla terapia ormonale sostitutiva.
Anche per quanto riguarda il rischio emorragico correlato alle terapie antitrombotiche sono state riportate differenze di genere: i dati mostrano che il tasso di complicanze emorragiche nella fase acuta di eventi coronarici è nettamente maggiore nelle donne rispetto agli uomini.

Quali sono le cause di tali differenze tra sessi? I meccanismi fisiopatologici alla base di queste differenze di genere non sono del tutto chiariti e sono verosimilmente multifattoriali.
I dati disponibili mostrano che alcune caratteristiche biologiche della donna sembrano giustificare in parte differenze in termini di rischio emorragico e trombotico correlato alle terapie antitrombotiche, rendendo il beneficio clinico netto dell’uso di tali farmaci minore rispetto agli uomini della stessa età.

Si può dunque affermare che, fino ad oggi, gli studi clinici si sono dimostrati “maschilisti”: infatti le evidenze emerse per la gestione delle patologie aterotrombotiche derivano per lo più da trial clinici dove le donne sono generalmente meno rappresentate rispetto agli uomini, e pochi sono gli studi che hanno focalizzato la loro attenzione esclusivamente su soggetti di sesso femminile, ma possiamo affermare che la tendenza si sta finalmente invertendo come assicura la dottoressa Adriana Visonà, presidente della Società.  SIAPAV è la principale società medica italiana ad occuparsi di patologia vascolare a tutto tondo. Attualmente SIAPAV conta circa 1000 soci, in 11 sezioni regionali ed è presieduta dalla Dott.ssa Adriana Visonà, direttore dell’Unità Operativa di Angiologia dell’ospedale di Castelfranco Veneto, e presidente della federazione Europea delle società di Angiologia (ESVM) di cui SIAPAV fa parte.

Le Giornate Nazionali di Angiologia 2016 affrontano anche il tema della sensibilizzazione del mondo politico e della gestione dei servizi sanitari regionali rispetto alle specifiche esigenze dell’angiologia. “Un problema che purtroppo scontiamo – dichiara Adriana Visonà – è che la cura di molti pazienti affetti da malattie vascolari avviene da parte di reparti che spesso non hanno le competenze specifiche per affrontare le criticità in modo mirato, con costi di cura spesso più alti rispetto allo specialista angiologo. Quest’ultimo non solo cura l’acuzie, ma attua anche la presa in carico e coordina la gestione multidisciplinare nel tempo”.

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