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Socio-SanitarioDentro RSA e ospedali: emerge il vero volto del bisogno palliativo

Dentro RSA e ospedali: emerge il vero volto del bisogno palliativo

In Italia oggi una vasta fascia di persone anziane convive con malattie avanzate che richiedono un supporto mirato per controllare dolore, sintomi e fragilità crescenti. Si stima che siano più di 300 mila gli over 65 che avrebbero bisogno di interventi palliativi strutturati, un numero destinato ad aumentare con l’allungarsi della vita media e la diffusione delle patologie croniche. Eppure solo uno su sei riesce davvero ad accedervi, nonostante la legge 38 del 2010 riconosca il diritto universale alla terapia del dolore e alle cure palliative.

Per comprendere con precisione ciò che accade nei luoghi dove gli anziani vivono e vengono curati, la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria ha promosso, insieme a diverse realtà scientifiche e assistenziali, un’indagine nazionale senza precedenti. La ricerca ha coinvolto oltre centoquaranta residenze per anziani e più di duecento reparti ospedalieri che hanno permesso di raccogliere dati reali su più di tremila persone fragili.

Obiettivo della ricerca: individuare chi ha bisogno di essere seguito con un approccio palliativo e quanto tempestivamente questo avviene. A medici e infermieri è stato chiesto di compilare brevi schede con informazioni su parametri fondamentali, come la presenza di dolore persistente, ulcere da pressione, perdita di peso, difficoltà nella mobilità, episodi di confusione acuta o ricoveri ripetuti. Indicatori che aiutano a riconoscere quando la malattia sta progredendo e il paziente necessita di un’assistenza diversa, continua e personalizzata.

Il presidente della SIGG, Dario Leosco, ricorda come un approccio palliativo introdotto fin dalle prime fasi della malattia possa rafforzare la capacità della persona anziana di affrontare la propria condizione, migliorare il benessere emotivo e alleggerire il carico di chi si prende cura di lei. Non solo: intervenire prima permette anche un impiego più sostenibile delle risorse sanitarie, riducendo ricoveri inutili e costi evitabili.

Nonostante questi benefici siano ampiamente documentati, resta ancora forte la distanza tra ciò che la normativa prevede e ciò che realmente accade nei luoghi di cura. Per questo l’indagine ha coinvolto gli operatori di RSA e ospedali, spesso chiamati a gestire quotidianamente pazienti che avrebbero bisogno di un supporto palliativo, ma senza strumenti organizzativi adeguati.

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