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NotizieFreddo, a rischio 3 milioni di anziani

Freddo, a rischio 3 milioni di anziani

Con il caro bollette e i costi alle stelle, riscaldare casa non è più una spesa sostenibile per gli anziani con reddito basso, e questo potrebbe avere ripercussioni negative sulla salute di molti di loro. L’esposizione prolungata al freddo in casa, infatti, potrebbe aumentare il rischio di infarto e ictus.

Quasi tre milioni gli anziani questo inverno non accenderanno il riscaldamento a causa del rincaro dei prezzi dell’energia, questo aumenterà il rischio di aggravamento delle malattie respiratorie e cardiache. Gli Esperti della Società italiana di Gerontologia e Geriatria, lanciano un appello alle istituzioni, affinché il Governo si faccia carico di quella che potrebbe diventare una vera e propria emergenza sanitaria legata alla povertà energetica.

“La necessità di sopportare il freddo in casa per il caro-bollette non è solo una condizione spiacevole ma anche pericolosa per la salute degli anziani”, afferma Francesco Landi, Presidente della società scientifica e Direttore UOC Medicina Interna Geriatrica Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs nonché docente di Medicina Interna e Geriatra all’Università Cattolica del Sacro Cuore. “Generalmente con l’avanzare dell’età il sistema di termoregolazione si deteriora e molti anziani avvertono maggior mente freddo anche in casa, soprattutto agli arti e alle estremità, poiché l’organismo concentra il calore nelle parti fondamentali del corpo, ossia cuore, cervello, polmoni”.

I pericoli maggiori sono a carico del cuore: “Quando la temperatura in casa si abbassa, infatti, i vasi sanguigni si restringono, aumentando la pressione sanguigna e ostacolando la circolazione. Anche il nostro sangue diventa più denso”, prosegue Landi. “La restrizione dei vasi sanguigni, inoltre, porta anche a una maggiore minzione, che può causare disidratazione. Questi cambiamenti possono aumentare il rischio di coaguli di sangue e costringere il sistema cardiovascolare a lavorare di più”.

Tra i rischi, anche un aggravamento delle malattie polmonari, come l’asma e la Bpco, e delle malattie ostoarticolari. “Spesso gli anziani per il freddo decidono di rimanere a letto anche tutto il giorno evitando addirittura di nutrirsi adeguatamente”, sottolinea Landi. “Inoltre la sensazione di freddo può aumentare il dolore cronico, specialmente quello legato a patologie tipiche dell’età avanzata come l’artrite o l’artrosi. Ciò potrebbe aumentare il rischio di subire una caduta o qualche altro infortunio in casa”.

Per gli specialisti sarebbe auspicabile che il Governo si facesse carico di questa situazione con aiuti diretti alle persone di età più avanzata, con reddito basso e in condizioni critiche di salute. “Un’azione di questo tipo eviterebbe agli anziani di ammalarsi sempre di più, riducendo i ricoveri con maggiori risparmi per il servizio sanitario ” conclude Landi.

RedazioneTerzaeta.com

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