Il 27 gennaio, si celebra come ogni anno la Giornata della Memoria, un momento dedicato a riflettere sulle atrocità dell’Olocausto e a onorare le vittime della Shoah. Oggi, molti reali e capi di Stato, tra cui il nostro presidente Mattarella, partecipano ad Auschwitz alla cerimonia per li 80 anni della chiusura del campo di concentramento nazista.
Questa giornata non è soltanto un’occasione per ricordare, ma anche un invito a riflettere e a educare. Ricordare le sofferenze delle vittime è fondamentale per prevenire il ripetersi di simili tragedie. La Shoah, con i suoi sei milioni di ebrei sterminati, non è solo un orrore del passato, ma una ferita ancora viva nella coscienza collettiva. Accanto agli ebrei, altre minoranze furono vittime delle persecuzioni naziste: rom, sinti, omosessuali, disabili, oppositori politici. La Giornata della Memoria è un momento per rendere omaggio a tutti loro.
Uno degli aspetti più toccanti di questa commemorazione è ascoltare le testimonianze dei sopravvissuti. Le loro voci, cariche di dolore e di forza, ci raccontano storie di sopravvivenza e resilienza. Ogni narrazione è un monito contro l’indifferenza e un richiamo a non voltare mai lo sguardo di fronte alle ingiustizie. Questi racconti vengono tramandati attraverso libri, documentari e incontri pubblici, che aiutano a mantenere viva la memoria.
Le scuole hanno un ruolo centrale in questa missione di memoria. Gli studenti, attraverso visite ai luoghi della memoria, la lettura di opere come “Se questo è un uomo” di Primo Levi o “Il diario di Anne Frank”, e la visione di film e documentari, vengono guidati nella comprensione del passato. Questi percorsi educativi mirano a formare giovani consapevoli, capaci di riconoscere i segnali dell’odio e di opporsi ad esso.
“Mai più” è l’impegno che la Giornata della Memoria ci chiede di rinnovare ogni anno. Non si tratta solo di un messaggio, ma di un dovere collettivo. In un mondo in cui episodi di antisemitismo, razzismo e intolleranza sono ancora presenti, ricordare diventa un atto di resistenza. La memoria è una luce che ci guida, uno strumento potente per costruire un futuro più giusto e umano.