Un tragico evento ha scosso la Svezia: una sparatoria avvenuta nel Campus Risbergska di Örebro ha causato la morte di undici persone, incluso l’attentatore, e il ferimento di almeno una dozzina di individui. L’attacco, descritto come la “più grave sparatoria di massa nella storia del Paese” dal primo ministro Ulf Kristersson, ha avuto luogo in un centro di formazione per adulti, frequentata principalmente da immigrati e persone con disabilità. Centinaia di studenti e docenti si sono barricati nelle aule o fuggiti all’esterno mentre gli spari riecheggiavano nel campus.
Secondo le autorità, l’assalitore, un uomo di 35 anni senza precedenti penali, ha aperto il fuoco indiscriminatamente all’interno dell’istituto con un’arma automatica. Dopo aver compiuto la strage, si sarebbe tolto la vita. Il movente dell’attacco rimane al momento sconosciuto, ma la polizia ha escluso la matrice terroristica.
Testimoni oculari hanno descritto scene di panico: studenti e insegnanti si sono barricati nelle aule, mentre nel corridoio risuonavano gli spari. Alcuni hanno riferito di aver udito almeno dieci colpi consecutivi. Le forze dell’ordine, intervenute rapidamente sul posto, hanno trovato l’assalitore privo di vita accanto all’arma utilizzata.
Il primo ministro Kristersson ha espresso profonda tristezza per l’accaduto, definendo la giornata come “molto dolorosa per tutta la Svezia”. Ha inoltre esortato la popolazione a non diffondere speculazioni e a lasciare che la polizia conduca le indagini necessarie per chiarire le circostanze dell’attacco.
Gli inquirenti al momento stanno cercando di capire il movente dell’attentato che ha scosso il Paese. La polizia ha perquisito l’abitazione del killer senza trovare elementi utili a spiegare la tragedia.