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NotizieTango e Malattia di Alzheimer

Tango e Malattia di Alzheimer

Il Tango Argentino trova origine alle fine dell’800 presso i porti sudamericani del Rio della Plata. Danza tipica di Buenos Aires, ma con grosse radici italiane (tra gli autori/compositori più famosi spiccano Canaro, Calo’, Di Sarli, D’Arienzo, Pugliese, Piazzola…), si è diffuso in modo capillare soprattutto in Europa, con una crescita esponenziale. Dal 2009 il Tango Argentino è stato dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità grazie alle caratteristiche che lo differenziano da qualsiasi altro tipo di ballo e ai suoi effetti “terapeutici”.

Innanzitutto si basa sull’improvvisazione e interpretazione, lasciando libero sfogo alla creatività, espressività e personalità di ciascuno: non si vedranno mai due coppie ballare allo stesso modo il medesimo brano musicale.

Il tango, efficacissima forma di “comunicazione non verbale”, si fonda su un ben definito gioco di ruoli: l’uomo conduce e la donna segue. (Nel tango olistico viene proposta anche l’inversione dei ruoli, ove la donna può sperimentare l’autorevolezza e la determinazione della guida, mentre l’uomo prova ad affidarsi, lasciandosi condurre).

La pratica del tango apre una possibilità per esplorare cosa accade in se stessi quando si è impegnati nell’avere la “responsabilità” di guidare un’altra persona o la “fiducia” nel lasciarsi guidare, andando così a migliorare l’equilibrio psico-fisico e nell’ambito della coppia.

EFFETTI “TERAPEUTICI” E INDICAZIONI

 Per come è strutturato, il Tango Argentino è adatto a tutti e va ad agire positivamente sulla sfera fisica, psicologica e di comunicazione relazione.

E’ inoltre indicato come terapia coadiuvante in diverse patologie o situazioni di disagio.

Aspetto fisico: come per altri tipi di danza permette di fare attività fisica in modo piacevole, ma per la particolare modalità tecnica di esecuzione dei passi, obbliga a migliorare la consapevolezza  e il controllo della propria corporeità: la forte connessione tra l’intenzionalità di compiere un preciso movimento e il corpo che deve eseguirlo attivamente sfruttando cambi di peso e di direzione, torsione del busto, passi sia in avanzamento che in arretramento, pause e accelerazioni, fanno si che via sia un progressivo e costante miglioramento dell’equilibrio, della postura e della qualità del movimento.

  • Indicato per persona affette patologie dementigene come dimostrato dalla letteratura scientifica sull’argomento
  • Indicato per il caregiver formale e informale come attività ludico-ricreativa.

Aspetto psicologico: essendo basato sulla distinzione dei ruoli, il Tango Argentino va a lavorare incentivando la parte maschile (più attiva), dando più intenzionalità e determinazione, con uno stile di comando chiaro e continuo, ma al contempo rassicurante e protettivo.

Per la donna (più  recettiva), migliora la sensibilità, la capacità di attesa senza prendere iniziativa, la predisposizione all’ascolto dell’altro. Non si lascia però condurre passivamente: prova il piacere di lasciarsi portare, esprimendo comunque la propria presenza e partecipazione con uno stile personale.

Aspetto di comunicazione-relazione: nel tango non si parla, ma permette di esprimere molto di sé attraverso il linguaggio del corpo. Tramite l’abbraccio, si entra in un contatto immediato e piuttosto intimo anche tra sconosciuti. Oltre che nell’ambito della coppia, la relazione si crea anche con le altre coppie presenti contemporaneamente in pista, nel rispetto delle quali occorre fare attenzione alla gestione degli spazi, delle distanze e delle direzioni.

  • Indicato per persone insicure, con scarsa fiducia nelle proprie capacità/potenzialità.
  • Per soggetti con difficoltà a rapportarsi/accettare il proprio corpo (difficoltà nel farsi toccare/abbracciare, in sovrappeso, nel post intervento di mastectomia, isterectomia, colonstomia…)
  • Per persone poco sciolte nell’eloquio, nell’approccio con il prossimo, con scarsa capacità dialettica.
  • In stati d’ansia, di stress e di depressione (non grave).
  • In presenza di fobie sociali (es. esibirsi o parlare in pubblico, temere esageratamente il giudizio degli altri…)
  • Per coppie che vogliono rinvigorire il proprio rapporto, riequilibrando i propri ruoli e condividendo un interesse comune.

 Accostarsi al Tango Argentino con una visione “olistica” permette di compiere un viaggio conoscitivo e migliorativo all’interno di se stessi e di conseguenza nel rapporto con gli altri.

Mettersi in gioco in prima persona nello spazio di un abbraccio per ballare con l’altro e per l’altro, aumenta in modo provato il livello di benessere fisico, psichico e sociale.

Se utilizzato come terapia o coadiuvante di essa, il tango rappresenta un’opportunità per curarsi in modo piacevole, che fa sentire fin da subito “meno malati”, grazie anche all’associazione mentale tra il ballo e situazioni di benessere, di allegria o di festa.

A Ferrara già da tempo è stato avviato un “Progetto pilota di Tangoterapia metodo Riabilitango”, ideato e progettato dall’Associazione Malattia Alzheimer di Ferrara (Ama Ferrara) in collaborazione con il Centro per i disordini cognitivi di Ferrara (Unità operativa di Neurologia) dell’Azienda ospedaliera di Ferrara. Il metodo è già stato sperimentato con successo su altre tipologie di pazienti (Malati di Parkinson e Affetti da patologie cardio-respiratorie) all’ospedale S. Giuseppe di Milano DA Marilena Patuzzo, caposala e tanguera.

Dott.ssa Paola Milani – Psicologa-

 

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