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Pensioni, l’assegno arriva sempre più tardi: bisogna aspettare i 66 anni e 7 mesi

Gli effetti della Riforma Fornero ritornano a colpire: dal primo gennaio 2016 si dovranno attendere quattro mesi in più per andare in pensione. E quindi dal prossimo anno e fino al 2018 gli uomini andranno in pensione di vecchiaia a 66 anni e sette mesi. È quanto risulta dall’adeguamento dei requisiti previdenziali all’aspettativa media di vita, introdotto dalla succitata legge del 2010 del governo Berlusconi con cadenza triennale. Una legge che fu accelerata proprio dalla riforma Fornero, che ha deciso che dal 2019 l’aggiornamento avvenga ogni due anni.
Nella logica del legislatore l’adeguamento serve alla sostenibilità finanziaria del sistema, poiché più si allunga la durata di vita più tardi si va in pensione. E così ieri, giovedì 19 marzo, l’Inps ha diffuso la circolare applicativa dello scatto previsto dal primo gennaio 2016, deciso lo scorso dicembre con un decreto interministeriale dei dicasteri del Lavoro e dell’Economia sulla base dei calcoli Istat. I quattro mesi di ulteriore attesa si sommano al minimo d’età richiesta per la pensione di vecchiaia sia al minimo di anni di contributi necessario per la pensione anticipata.
In termini pratici dal primo gennaio 2016 ai dipendenti maschi, privati e pubblici, e anche ai lavoratori autonomi, per andare in pensione di vecchiaia non basteranno più 66 anni e sette mesi (oltre a un minimo di 20 anni di contributi). Lo stesso discorso vale per le lavoratrici dipendenti del pubblico impiego, mentre per quelle del settore privato l’aumento, che avverrà sempre nel 2016, sarà più pesante poiché segue un percorso di armonizzazione che prevede un aumento da 63 anni a 9 mesi, valido fino al termine del 2015, a 65 anni e 7 mesi. E ancora, analogo discorso per le lavoratrici autonome, che passano dagli attuali 64 anni e 9 mesi a 66 anni e un mese dal primo gennaio 2016.
La norma fa scattare anche un aumento di 4 mesi sul massimo di età fino al quale il lavoratore dipendente può chiedere di restare in servizio: dal 2016 sarà di 70 anni e sette mesi. Quattro mesi in più pure per accedere alla pensione di vecchiaia prevista per chi ha cominciato a lavorare dopo il 1995 sotto al regime del sistema contributivo: nel dettaglio si passa da 63,3 mesi a 63,7 mesi. In tutti i casi elencati, comunque, sono richiesti almeno 20 anni di contributi.

Ecco in sintesi e semplificati nelle tabelle dell’Inps le nuove età pensionabili.

Lavoratori iscritti all’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti ed alle forme sostitutive ed esclusive della medesima e lavoratrici dipendenti iscritte alle forme esclusive: 

Anno Età pensionabile
Anno 2016 66 anni e 7 mesi
Anno 2017 66 anni e 7 mesi
Anno 2018 66 anni e 7 mesi
Dall’anno 2019 66 anni e 7 mesi*

 

*Requisito da adeguare alla speranza di vita ai sensi dell’art. 12 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n.122

Lavoratori iscritti alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla gestione separata: 

Anno Età pensionabile
Anno 2016 66 anni e 7 mesi
Anno 2017 66 anni e 7 mesi
Anno 2018 66 anni e 7 mesi
Dall’anno 2019 66 anni e 7 mesi*

 

Le donne del settore privato andranno in pensione di vecchiaia a 65 anni e sette mesi (66 anni e sette mesi nel 2018) mentre le lavoratrici autonome andranno in pensione di vecchiaia a 66 anni e un mese (66 anni e sette mesi nel 2018). Le dipendenti pubbliche vanno in pensione di vecchiaia alla stessa età degli uomini (66 anni e sette mesi).

Lavoratrici iscritte all’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti ed alle forme sostitutive della medesima: 

Anno Età pensionabile
Anno 2016 65 anni e 7 mesi
Anno 2017 65 anni e 7 mesi
Anno 2018 66 anni e 7 mesi
Dall’anno 2019 66 anni e 7 mesi*

 

*Requisito da adeguare alla speranza di vita ai sensi dell’art. 12 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n.122

Lavoratrici iscritte alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla gestione separata: 

Anno Età pensionabile
Anno 2016 66 anni e 1 mese
Anno 2017 66 anni e 1 mese
Anno 2018 66 anni e 7 mesi
Dall’anno 2019 66 anni e 7 mesi*

 

La pensione anticipata dal 2016 rispetto all’età di vecchiaia si potrà percepire con 42 anni e 10 mesi se uomini e 41 anni e 10 mesi se donne.

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